A passo di cane è prima di tutto un modo di intendere un’amicizia.
Uno degli aspetti più importanti che ho imparato nel relazionarmi al mio cane è stata la capacità di capirsi a vicenda. Capirsi non significa necessariamente conoscere i suoi pensieri, decodificare le sue intenzioni e spiegarne le ragioni, ma più semplicemente sentirsi reciprocamente.
Abbiamo imparato entrambi a misurarci, leggendo nella quotidianità i desideri, le abitudini e le idiosincrasie di entrambi.
Abbiamo adeguato le nostre esigenze rinunciando ad un pezzo di spazio per fare un po’ di posto per l’altro.
Abbiamo modellato le regole del vivere comune, e le abbiamo rese permeabili.
Abbiamo costruito un recinto per proteggere la nostra indipendenza, e ci siamo scambiati le chiavi di ingresso.
Abbiamo calibrato i nostri bisogni per raggiungere un equilibrio naturale, come una danza sincronizzata da gesti silenziosi.
Un rapporto che non viene impostato dall’alto verso il basso perché non c’è un sopra e un sotto. Ci sono solo due animali, uno di fianco all’altro.
A passo di cane significa uscire insieme senza stabilire una velocità di crociera, ma regolare ciascuno la propria sulla base dell’altro.
Accelerando, rallentando, aspettandosi.
E significa soprattutto scegliere di non vivere sempre a passo d’uomo, ma imparare a muoversi a passo di cane.
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